Geografia e Geologia
Il fiume Tribolo scorre, nella zona in questione, a cavallo di due comuni (Vicenza a destra con il quartiere di Bertesinella e Quinto Vicentino a sinistra con la frazione Villaggio Montegrappa) e un po’ più avanti entra nel comune di Torri di Quartesolo.
Nella sinistra orografica del rio Tribolo il più grave evento fu quello generale del novembre 2010. Nella destra orografica, invece, questi furono gli eventi principali:

30/31 ott 1976 – grave alluvione
primavera 1983 – lieve alluvione
primavera 1993 – alluvione “standard”
autunno 1995 – alluvione “standard”
6-7-8 ott 1998 – grave alluvione
set e nov 2000 – lieve alluvione
ago 2002 – lieve alluvione
1-2 nov 2010 – alluvione “standard”

Prima di questi episodi, a memoria dei più anziani, ci fu solamente il famoso 1966, nient’altro…  manutenzioni, riduzione delle attività agricole vere e proprie da parte di contadini veri, scambi di competenze, piani regolatori, fondi, consorzi, magistrati, responsabilità ecc.

La destra orografica pagava lo scotto dei confini comunali, con la creazione, a suo tempo, del Villaggio Montegrappa e la manutenzione asimmetrica ora dell’uno ora dell’altro argine.
Nel territorio i numerosi fossi per il drenaggio e deflusso delle acque dai campi confluiscono in una roggia denominata “scolo San Benedetto” che, passando poi sotto Stradella San Benedetto appena dietro la chiesetta, si immette nel Rio Tribolo, subito a valle del ponticello, tramite una paratia.
Già questo era un problema, poiché in caso di piena del rio Tribolo, la paratia non riusciva più ad aprirsi, bloccando il deflusso dell’acqua che iniziava ad inondare i campi. La soluzione era spesso l’uscita in emergenza di Vigli del Fuoco o Protezione Civile con idrovore adatte a gettare l’acqua dalla roggia al Tribolo.

La “rogna
A seguito degli eventi e di numerose richieste degli abitanti, rappresentati in particolare dai coniugi Aldo Celin e Silvana Conzato, da un po’ di tempo è stata installata un’idrovora fissa.
Ma un problema residuo era il deflusso attraverso la strettoia della tubatura sotto Stradella San Benedetto.
La “rogna” della tubatura era lo scorrimento delle acque quasi nullo o comunque sproporzionatamente inferiore a quanto atteso nei casi di pioggia o piene idrauliche.

Dopo mesi di esposti, telefonate, sopralluoghi e una video ispezione, finalmente nei mesi scorsi tre operatori del consorzio Alta Pianura Veneta con l’ausilio di una pala meccanica , hanno effettuato un lavoro mediante lo scavo profondo circa tre metri e dopo aver intercettato la tubatura stessa e praticato un grande foro hanno constatato che due grosse Ceppaie (sòche), di circa 150 kg portate dalla corrente (e chissà quanto tempo fa), si erano letteralmente incastrate a metà della tubatura stessa.

Con difficoltà, pericolo e in mezzo al fango, sono riusciti a trascinarle per dieci metri dall’interno della tubatura sino all’uscita a monte e successivamente sollevate con la pala meccanica.

Nel punto dello scavo, ora, è stato creato un grande pozzetto per eventuali ispezioni.

 

 

Il nuovo dirigente del Consorzio APV, Geom. Balasso, che da qualche mese ha preso il posto del Geom. Borriero, ha portato a termine la pratica dell’idrovora e in tre mesi ha fatto elettrificare una nuova linea aerea (380 watt) e ora è pronta all’uso.
Nella mattinata del 16 giugno 2020 è stato effettuato con pieno successo il collaudo “ufficiale” dell’idrovora. Video1 e Video2

 

Salvo eventi estremi tutta la zona è ora in sicurezza!