da Il Giornale di Vicenza 09/12/2013

Installato il macchinario per la decontaminazione. Già oggi la centrale di Bertesina potrebbe tornare  a servire l’acquedotto ma prima servono le analisi

VICENZA. Una corsa contro il tempo per bonificare il pozzo inquinato. Venti uomini per ogni turno. Lavori non-stop: giorno e notte. Progetto redatto in pochissime ore e una data di scadenza definita: entro la giornata di oggi «vogliamo rimettere in funzione la centrale di Bertesina». Parola di Lorenzo Altissimo, direttore del Centro idrico di Novoledo.L’IMPRESA. Più che una gara contro il calendario, quella che sta andando in scena allo stabilimento gestito da Acque Vicentine è un’impresa davvero unica. «Da quello che mi risulta – commenta Altissimo mentre coordina le operazioni alla centrale – è la prima volta che si verifica un simile caso di inquinamento. Stiamo lavorando senza mai fermarci. Perché la situazione deve tornare alla normalità».
LE PROCEDURE. Già, ma entro quando? Altissimo guarda al 9 dicembre: oggi. «Vorremmo riuscire a riattivare la centrale in mattinata o al massimo nel pomeriggio – continua – anche se molto dipenderà dalle analisi che saranno effettuate dall’Ulss». Nel frattempo i tecnici di Acque Vicentine, assieme agli ingegneri e agli idraulici di altre ditte chiamate appositamente per l’intervento, hanno concluso la parte più significativa dell’operazione. «Il sistema di insufflaggio dell’aria – precisa – è stato terminato. Grazie a una tecnica chiamata “strippaggio” permetterà la fuoriuscita della sostanza inquinante dall’acqua». Non si tratta di un normale lavoro di routine. «Sono stati acquistati 400 diffusori di aria e centinaia di metri di tubi di acciaio – precisa il direttore del Centro idrico di Novoledo – che sono stati utilizzati per realizzare questo macchinario in grado di decontaminare l’acqua».

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Nicola Negrin